I riti della Settimana Santa di Castellaneta: la tradizione delle pie donne
In questo post conosciamo più da vicino i riti della Settimana Santa di Castellaneta. I riti pasquali in Puglia sono molto sentiti e radicati. Sono eventi dalla forte partecipazione popolare. Già subito dopo Carnevale, con l'inizio della Quaresima, cominciano i vari eventi religiosi che culminano con le processioni nell'ultima settimana che va dal giorno delle Palme a Pasqua. Sono tradizioni che risalgono al periodo della dominazione spagnola, tant'è che, ancora oggi, con alcune di esse hanno molte affinità. Sono eventi cattolici che attirano tantissime persone, quelle che amano un turismo religioso, ma anche tantissimi curiosi. Le cerimonie hanno caratteristiche simili in ogni luogo in cui si organizzano e c'è da dire che ognuna di esse ha una propria tradizione particolare che la differenzia dalle altre e che si tramanda da anni.
I riti della Settimana Santa a Castellaneta: l'uscita dei Misteri
Il Venerdì Santo, l'uscita dei Misteri nel centro storico richiama molta gente e coinvolge l'intera popolazione. Ci si raccoglie lungo il percorso da cui passerà la processione, in attesa di veder passare le statue che ripercorrono la Passione di Cristo.
I balconi si illuminano con fili di luci e le edicole votive, in cui è raffigurato Gesù, si adornano di fiori. soci delle varie confraternite assumono il ruolo dei cosiddetti "perdoni" che rappresentano il cammino penitenziale. Sono incappucciati e scalzi, anche in caso di pioggia e freddo. Si muovono lentamente e anticipano l'arrivo delle statue portate a spalla dagli stessi confratelli. Il silenzio che accompagna la processione è rotto a tratti dalle marce funebri intonate dalle bande musicali. Si percepisce la devozione composta dei fedeli che seguono il passaggio del corteo funebre, una tradizione che si ripete ogni anno ma è come se fosse sempre la prima volta.
Si sente in lontananza lo scuotimento del "tocca tocc", uno strumento musicale fatto da una tavola di legno su cui sono attaccate delle maniglie di metallo, comune a tutte le processioni pasquali.
Il tocca tocc segna l'arrivo dei simboli scultorei che raccontano il cammino che portò alla passione e alla morte di Cristo.
Da qui comincia quello che mi ha particolarmente colpito di questa processione dei Misteri di Castellaneta.
La statua di Maria Addolorata, vestita di nero e con il cuore trafitto, è portata a spalla dalle donne.
La statua risale alla fine del '700, di scuola veneziana, ed è una delle più antiche. Decine e decine di donne, chiamate pie donne, anch'esse vestite di nero con il capo coperto, seguono la statua intonando canti. Sono canti dolorosi e struggenti che riescono a toccare e commuovere il cuore dei presenti. La processione sfila per le vie della città per qualche ora - cinque o sei - per ritirarsi a sera inoltrata nella Cattedrale.
Il Sabato Santo, secondo la tradizione, si snoda per le vie cittadine un'altra processione che inizia la mattina presto, alle 6.00.
Tra le figure che suscitano sorpresa e attenzione c'è quella del confratello, un devoto penitente, che porta faticosamente il cosiddetto legno e trascina una corda a cui sono stati fatti dei nodi e precedentemente inzuppata d'acqua per renderla più pesante. A questa figura simbolica, segue la statua del Cristo Morto, adornata di fiori freschi e la statua della Vergine Desolata sempre portata a spalla dalle pie donne che l'accompagnano con i dolorosi canti che puoi ascoltare in questo piccolo video.
La processione finisce a mezzogiorno con il rientro della processione in Cattedrale.
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