Il Bosco delle Pianelle, trekking dolce e un picnic nella natura
Il Bosco delle Pianelle si trova in Puglia ed è quasi a metà strada tra Martina Franca e Massafra in provincia di Taranto.
Da Massafra fino al centro visite dista circa 17 chilometri e si arriva in 15 minuti percorrendo la strada provinciale 581 (che io chiamo la nostra Route 66) che l’attraversa e che, purtroppo, lo divide nettamente in due.
L’intero bosco occupa buona parte del gradino murgiano sud est che da Martina Franca degrada rapidamente verso la piana di Massafra.
I gradini, ritenuti geologicamente vecchie linee di costa, sono un belvedere spettacolare su tutta la costa del mar Ionio che da Taranto va verso la Calabria.
Consiglio quindi di fermarsi in una delle piazzole di sosta che si trovano lungo i tornanti per ammirare il panorama.
La sosta al centro visite
Per entrare nel bosco è necessario fermarsi nel piccolo parcheggio che si trova all’ingresso del centro visite. All’ingresso c’è anche un’area attrezzata con tavoli e panche in legno per fare un picnic. Il bosco si visita a piedi o, in alternativa, con le bici che potete anche noleggiare al centro visite. Quindi, addentrandovi dovete avere un abbigliamento adeguato comodo e essere forniti di tutto l’occorrente per l’attività che volete fare.
Per questo vi lascio qui i consigli dell’esperta Silvia Montis su come attrezzarsi per una escursione o un cammino.
La sosta al centro visite serve per prendere confidenza con il bosco e munirsi della carta dei sentieri e una guida sulla riserva naturale.
Cosa fare nel bosco: scegliamo il percorso
Una delle attività da fare nel bosco è una camminata lenta o trekking dolce. Nel bosco ci sono 21 percorsi e 15 chilometri di sentieri segnalati.
Per la scelta del percorso regolatevi soprattutto dal tempo che avete a disposizione così potete completarlo e smarcarlo dalla vostra carta dei sentieri. Ce ne sono di varie lunghezze (le distanze sono misurate partendo dal centro visite) e sono segnati anche in quanti minuti si percorrono.
Scegliete il sentiero in base al livello di difficoltà: ce ne sono ben 12 a bassa difficoltà, 6 a media difficoltà e 3 ad alta difficoltà.
I sentieri si intersecano tra di loro ma vi consiglio di seguire sempre la segnaletica che trovate lungo l’itinerario per non perdere l'orientamento.
Potrebbero sembrare pochi 21 sentieri ma vi assicuro che il tempo per percorrerli sono dilatati all’ennesima potenza.
Non perché le strade non sono facilmente accessibili, ma perché ogni angolo è una scoperta, ad ogni passo ci si ferma per osservare la varietà delle piante e dei fiori. Un vero paradiso naturale. Io li ho fatti tutti (anche i cosiddetti fuori pista) ed ognuno di essi ha una propria particolarità dovuta alla diversa esposizione.
Cosa vedere, la macchia mediterranea
Qui siamo nella macchia mediterranea cresciuta su un’altura carbonatica che subiva i “capricci” geologici: emergeva e sommergeva subendo modellamenti continui.
Come dicevo, la diversa esposizione solare del bosco ha fatto sì che si sviluppassero diverse specie di vegetazione.
Da una parte si trovano le zone calde e soleggiate e dall’altra zone più fresche e umide. Potete, quindi, immaginare di trovare ambienti diversi.
Alcune piante devono sopportare anche il caldo torrido e la siccità e si riconoscono perché le foglie sono ridottissime talvolta trasformate in spine. Nel versante più fresco si gode un bosco più fitto e rigoglioso.
Quando andare
Il periodo migliore per andare nel bosco è sicuramente tra aprile, maggio e giugno, quando trovarsi sotto le chiome degli alberi di leccio, roverella, carpino e fragno con un fitto sottobosco che emana profumi di lentisco, biancospino, rosa canina, timo diventerà un momento di grande unione e fusione con Madre Terra.
Anche l’ora è importante. Per mia esperienza di mattina presto è l’ideale per cogliere tutti i suoni del bosco: dal silenzio al rumore dei passi sulle foglie, dal verso degli uccelli ai piccoli animali che fuggono a nascondersi.
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